Villa Thiene, Valmarana

Piazza IV Novembre, 2 - 36050 - Quinto Vicentino (VI)

Costruzione: 1545
Architetto: Andrea Palladio
Contesto ambientale: Urbano
Nel 1497, a Quinto, Giacomo Thiene, figlio di Marco, fa testamento nella casa padronale ed ordina di essere sepolto nel cimitero di S. Giorgio. C'è dunque già una villa ed il signore vi risiede per lunghi periodi dell'anno. La presenza di un signore in queste terre è destinata a rafforzarsi sempre più nei secoli successivi. I Thiene, da questo momento in poi, legheranno sempre più il loro nome alla storia dell'architettura veneta e del Palladio.
Eccellenze del contesto: Luoghi di interesse artistico La Chiesa, dedicata a San Giorgio, fu rifatta varie volte, quella oggi esistente venne iniziata nel 1741. Ad un'unica navata con lesene di ordine ionico è una delle più belle ed eleganti chiese del Settecento Vicentino. La facciata fu compiuta alla fine dell'Ottocento. All'interno belle tele della scuola del Maganza e pregevole fonte battesimale del '700 con stemma della famiglia Thiene. In contrada Valproto, citata nel 1200, esisteva l'antica chiesa di San Michele Arcangelo, che venne radicalmente rifatta negli anni 1921-1932 e dal 26 novembre 1942 ritornò ad essere parrocchia autonoma. Sull'antico campanile ancora visibile lo stemma in pietra della famiglia Thiene. La Chiesa di Lanzè è di recente costruzione, infatti risale al 1927 ed è in stile neoclassico, opera di architetti locali. Da menzionare le tele di S. Biagio e S. Rocco, santi titolari della parrocchiale di Lanzè, recentemente restaurate. In località Quintarello troviamo Villa Tacchi-Fagan, di cui poco ci è dato di conoscere sulla costruzione data la mancanza di fonti. Presumibilmente costruita nel corso del 1700, si erge al centro di un ampio parco di 4 ettari. Nel 1870 fu acquistata dal Conte Carlo Dei Tacchi dal quale prese la denominazione corrente. Il complesso edilizio può essere distinto nel seguente modo: l'edificio centrale a due piani con sottotetto da considerarsi la villa propriamente detta, residenza signorile, ai lati uno a destra e uno a sinistra, le "barchesse", edifici ad uso rurale con alto porticato. Le "barchesse" all'estremità rivoltano normalmente, serrando tra le due ali di pari altezza, la villa, cioè la parte centrale. La villa, internamente presenta lo schema delle ville venete: salone centrale passante con duplice accesso esterno, rialzato di alcuni gradini, ai lati due sale minori staccate fra loro dai corpi delle scale. Al primo piano la distribuzione si ripete. Degno di nota il vasto parco ideato dall’architetto Giorgio Massari (XVIII secolo) con alberi secolari e arricchito di una piccola peschiera che fa da suggestiva cornice alle architetture. Più antica è la villa De Tacchi Franco detta anche "Cà Prigioni", la cui struttura incorpora un nucleo che forse risale ai tempi dei signori di Lanzè. Considerata sotto il profilo estetico, denuncia l'intervento d'un architetto "solidamente preparato", notevole la barchessa di sinistra, con pilastri adorni di lesene, cui corrisponde la parte alta della colombara, probabilmente rinnovata quando, nel tardo Cinquecento o nel primo Seicento, l'edificio assunse l'aspetto che noi conosciamo. Al pianterreno della colombara si trova un caminetto di pregevole fattura e di forme solenni con decorazione a "piccole volute a doppio riccio inverso". Un più ricco edificio, del primo Settecento, che per certi aspetti si stacca dall'architettura vicentina del tempo, è la villa Galvanin Rigon, che si leva nei pressi della chiesa di Lanzè, ed è caratterizzata dal grande abbaino centrale sovrastante una facciata rigidamente scandita nel fitto raccogliersi dei vuoti attorno alla finestra centrale del piano nobile. Vi fa singolare contrasto, a destra del cortile antistante, una barchessa di rara eleganza, ritmata da piccole leggiadre colonne sormontate da dadi. All'interno pitture superstiti rivelano un artista che padroneggia felicemente la maniera di G.B. Tiepolo. Altra testimonianza delle residenze estive della borghesia, costruite tra il Seicento e il Settecento è il villino Uderzo, ora Cavinato, che piace per la garbata tessitura dei suoi elementi, per la porta d'ingresso, la cui cornice è base d'imposta al balconcino trattenuto della finestra superiore, per il bel tetto a padiglione, per le fasce che solcano orizzontalmente la parete, dalla radice alle finestrelle del sottotetto e che danno senso costruttivo a questa civile "pagina architettonica" del primo Settecento vicentino. Da ricordare, inoltre, la presenza sul territorio di numerosi mulini ad acqua, il Mulino Sandini, il Mulino De Tacchi dell''800 a Valproto, il mulino Farina a Lanzè tuttora funzionante. Interessante anche il ponte sul fiume Tesina, costruito nel 1885, restaurato e ampliato successivamente (1980). Patrimonio Paesaggistico – Bellezze e itinerari naturali Il territorio si presta a visite naturalistiche in bicicletta per scoprire i numerosi corsi d’acqua, le rive del fiume Tesina con il suo argine, i mulini ad acqua e le varie coltivazioni.
Eccellenze della villa: Nonostante le apparenze il fabbricato tuttora esistente è solo una piccola parte di un ben più vasto complesso arrestatosi nella fase iniziale di realizzazione e di cui ci si può fare un'idea da un disegno di Palladio, ora custodito in Inghilterra. Rimasta interrotta come il palazzo cittadino dei Thiene, ideato qualche anno prima (1542-43 c.), la costruzione denota chiaramente, pur nel piccolo ma stupefacente frammento, il peso che ebbe nella formazione di Palladio lo studio appassionato delle fabbriche antiche, dalle Terme alle case dei Romani. Un senso di maestosità e di scabra potenza traspare dalle alte lesene e dal ruvido cotto nei quali si intesse il prospetto del corpo realizzato che, purtroppo, così com'è, non può far presagire a chi non ne sia a conoscenza, un edificio padronale almeno quadruplo, attorno al quale dovevano organizzarsi poi vastissimi rustici. Una delle sale interne contiene pregevoli affreschi di Giovanni De Mio, pittore vicentino nato nel 1510, che si ispirò alla mitologia greca e alla storia romana, e che denota in questa sua opera un talento manieristico davvero apprezzabile. Nel 1998 a seguito di accurati restauri la Villa è stata restituita al suo originario splendore recuperando il piano mezzanino e le soffitte dove si possono ammirare le nervature delle due volte viste dall’estradosso delle stesse.
La villa è sede degli uffici comunali ed ospita eventi culturali.

 

ACCOGLIENZA E SERVIZI

Visite

Solo su prenotazione alla mail: cultura.istruzione@comune.quintovicentino.vi.it

 

COME ARRIVARE

Nord-est di Vicenza, sulle rive del fiume Tesina, poco discosto dalla statale 53, la Postumia, per Treviso
Aereo: Vicenza  - 11 Km
Venezia - 78 Km
Autolinea: Linea urbana 5  - 0.2 Km
Treno: Vicenza  - 10 Km

 

VILLA THIENE, VALMARANA

Piazza IV Novembre, 2
36050   Quinto Vicentino (VI)

 

INFORMAZIONI E CONTATTI

Tel: 0444 584211 -  Fax: 0444 357388
Email: cultura.istruzione@comune.quintovicentino.vi.it
Web: www.comune.quintovicentino.vi.it

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